sabato 9 maggio 2009

Parlano gli esperti veri: Mario Giuliacci

Il colonnello Mario Giuliacci, meteorologo del Centro Epson Meteo, già direttore del Centro meteorologico dell'aeroporto di Milano Linate, si è laureato in fisica con una tesi sull‘influenza di El Niño sul clima italiano.

Le scie di condensazione sono un fenomeno noto da almeno 60 anni, ovvero da quando gli aerei a reazione si sono spinti fino a quote di 8000-10000 metri ove le temperature abbondantemente sotto zero (fino a meno 50/60 gradi) provocano la immediata condensazione del vapore acqueo emesso come prodotto di combustione sotto forma di nube visibile appunto come scia. Quindi il fenomeno non ha nulla di misterioso né vi sono rischi per la nostra salute.

L’umidità dell’aria a quelle quote è importante ai fini della persistenza delle scie: se l’umidità è molto scarsa, le scie evaporano quasi all’istante; con umidità superiore al 70% le scie invece persistono per vari minuti o ore, a seconda della intensità e della turbolenza del vento nella alta atmosfera. Tuttavia nel costante “chiacchiericcio“ in atto sulle scie di condensazione da almeno 2 anni, destano meraviglia, stupore e anche preoccupazione due aspetti:

1 - La protervia con cui alcuni gruppi insistono nel sostenere una tesi, quelle delle scie chimiche, priva di qualsiasi supporto scientifico, sostenendo addirittura complotti di militari contro il clima e l’ambiente, con i propri governi che sarebbero gli unici a non essere a conoscenza di tali complotti;

2 - Il silenzio sulla vicenda da parte dei supremi organi scientifici nazionali e delle strutture militari chiamate in causa. Un silenzio probabilmente dovuto al fatto che si intende, giustamente, ignorare teorie prive di qualsiasi scientificità, ma che in questa particolare vicenda ovviamente contribuisce ad alimentare la tesi delle scie chimiche.

– comunicazione personale
con permesso di pubblicazione,
25 aprile 2009.


Da circa 7-8 mesi circola con insistenza sulla rete internet un documento redatto non si sa da chi e nel quale si afferma che aerei militari riverserebbero in cielo da molto tempo tonnellate di sostanze potenzialmente tossiche, come polveri di Bario, Alluminio e polimeri. Il tutto - sempre secondo l’anonima fonte - allo scopo di simulare esperimenti di modifica artificiale del clima. Le prove portate a corredo della notizia sono numerose foto di scie nuvolose (nel documento definite “scie chimiche” o chemtails) lasciate in cielo appunto dagli aerei.

Ebbene innanzitutto mi sorprende che nessun ente istituzionale sia intervenuto per mettere fine alla diffusione di tali notizie che, oltre a essere false (come tra poco dimostreremo) creano allarme, panico e disinformazione tra la gente. La notizia è comunque una bufala messa in circolazione probabilmente, a mio giudizio, da certi ambienti, al solo scopo di seminare discredito, lasciando intendere che i “soliti” americani” (dagli agli untori… yankee!!!) o i soliti “militari” fanno esperimenti pericolosi, all’insaputa di tutti, tenendo all’oscuro anche i propri governi (come se le scie non si vedessero!) e infischiandosene della salute degli inermi cittadini.

In realtà le “scie chimiche” mostrate nel documento sono un fenomeno normale, sempre esistito da quando esistono gli aerei a jet e sono prodotte nella maggior parte dei casi dalla condensazione immediata dell’acqua rilasciata dalla combustione nei reattori degli aerei a jet commerciali e/o militari, quando volino intorno a 8-10 km. Per questo motivo sono note come “scie di condensazione (contails). Ma ecco come si generano le scie di condensazione. Alla quota di 8-10 km la temperatura dell’aria è intorno a 40-45 gradi sotto zero per cui le microscopiche goccioline d’acqua rilasciate dal bruciatore dell’aereo condensano istantaneamente in una miriade di minuscoli aghetti di ghiaccio, resi poi visibili appunto da una sottile scia nuvolosa. Le condizioni ideali per il verificarsi del fenomeno sono quelle nelle quali l’atmosfera circostante è già di per se molto umida cosicché la scia stenta a evaporare e quindi resiste nel cielo anche per 1-2 ore. Se poi a quelle quote c’è anche un forte vento, la scia nuvolosa tende ad essere sparpagliata lateralmente e quindi assume anche notevoli dimensioni nel verso laterale. Sotto tali condizioni meteorologiche, lungo alcune aerovie o incrocio di aerovie commerciali oggi particolarmente affollate è ovvio che, il frequente passaggio di aerei (uno, ogni 3-4 minuti), lascerà, nell’arco di 1-2 ore, una ragnatela di moltissime scie. Lo stesso effetto potrebbe essere prodotto dall’affollamento domenicale di aerei nei cieli prossimi agli aeroclub.

Ma vi è anche un’altra modalità per la genesi delle scie di condensazione. Se l’atmosfera è oltremodo umida, allora l’aria che viene a contatto con il bordo d’attacco dell’ala si spezza lateralmente in due parti le quali, scorrendo poi lungo la superficie curva della fusoliera, sono costrette ad accelerare. Ma tale accelerazione provoca una rapida espansione dell’aria in movimento attorno all’aereo, con conseguente raffreddamento della medesima. Il rapido raffreddamento a sua volta fa condensare immediatamente la forte umidità sotto forma di una densa scia nuvolosa.

Infine nulla vieta di pensare che molti appassionati del volo libero, per esibizionismo, possano far uso delle stesse innocue sostanze impiegate dalle nostre Frecce tricolori per disegnare in cielo i colori della nostra bandiera.

- Scie chimiche in cielo: una bufala,
pubblicato inizialmente su Meteo.it qui,
14 marzo 2008.